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Pagoda

ASSAGGIO DEL VOLUME

Proseguii la mia passeggiata tra i bei giardini e raggiunsi l’edificio successivo che aveva tante finestre e all’interno vi era una sala silenziosa abbastanza grande che non era piena zeppa di oggetti sacri, di maschere oppure di statue. In mezzo alla sala c’erano solo tre lunghe panche sistemate parallele ai muri. C’erano pochi fiori ed un profumo leggero. Di fronte alle panche sulle pareti c’erano alcune tavole di legno su cui erano dipinte delle scene. Una di quelle scene rappresentava un gruppo di donne che danzavano ed erano ammirate da altre persone ed in fondo si vedeva un palazzo o un portico.
Mi soffermai ad osservare e mi piaceva quel silenzio e quella tranquillitŕ. Andai al secondo dipinto. Era particolare: si vedeva un carro al centro con di fronte tre figure, la prima rappresentava una vegliarda, la seconda era sdraiata con le braccia alzate verso il carro, e la terza era sdraiata immobile sulla terra.
Continuai a camminare e la scena successiva presentava un giovanotto dai capelli lunghi mentre galoppava con il suo cavallo verso il bosco davanti a lui. La quarta scena presentava un uomo, le cui costole si potevano contare, seduto nella posa del loto. Guardando quella figura mi venne in mente che a quell’uomo sicuramente non gli era mai capitato di svegliarsi, come me, dopo aver mangiato serpenti per cena. Nella scena successiva stava seduto questo stesso tale circondato da altri che lo stavano ascoltando. Nell’ultimo quadro c’era una grossa figur
a sdraiata sul lato destro, con un sorriso tranquillo sul viso. “Sarŕ il Buddha”, pensai, “conosco questa figura e la sua posizione”. Poi mi accorsi della famosa statua di Buddha, non quella con una gran pancia, ma quella in cui lui stava seduto a riflettere con un’espressione contenta e soddisfatta che dŕ l’impressione della tranquillitŕ e che colpisce chi la osserva. Cosě ebbe conferma il mio sospetto di essere in un santuario buddista.
Non capii in che tipo di pagoda mi trovavo perché negli edifici precedenti c’erano delle maschere, figure spaventose e vedendo i draghi avevo pensato ad altre cose del tutto diverse. Mentre stavo guardandomi intorno per vedere dove ero finito vidi un vecchietto sorridente e pieno di rughe che stava scrutandomi. Gli domandai semplicemente:
- Di che religione si tratta? -, pensai che non parlasse l’inglese e con le braccia spalancate feci dei cenni al giardino ed agli innumerevoli edifici sconosciuti.


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