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Karcagi il falegname

ASSAGGIO DEL VOLUME

Nonostante il signor Karcagi non avesse sentito quell’osservazione del professore lo seguě con lo sguardo fino a quando uscě dalla stanza, poi disse al dottor Tavasz:
- Quello sarŕ sicuramente un macellaio, non mi affiderei mai al suo coltello.
- Cosa? - domandň sbalordito il dottore, perché non credeva alle sue orecchie.
- Ma lei č un buon medico. Mi puň credere. Io me n
e intendo di cose del genere.
- Va bene, signor Karcagi -, il dottore cercň di continuare il discorso, - allora nel 1940 ha avuto un’ernia inguinale. Quando e per cosa č stato operato la seconda volta?
- Nel 1943 - lo corresse il paziente.


- Sě, ma qual č stato il secondo intervento?
- Le ho giŕ detto che mi ha rovinato il professor Várszegi. Cosě ho subito la stessa operazione l’ottobre del 1953, nell’ospedale della Provincia. Me l’ha fatta il primario, il dottor Frölich, uno schifo.
- Uhm - il dottore era di nuovo sorpreso dal modo di parlare di quel paziente ma questa volta continuň ad interrogarlo - perché, cosa č successo?


- Come sarebbe a dire cosa č successo? Capitň che dovetti subire un’altra operazione nel gennaio del 1967 in una clinica dove venni operato di ernia inguinale a sinistra dal chirurgo Ferenci, quel maldestro…


Mentre il vecchio maestro artigiano stava ricordando queste cose non parlava affatto con rancore. Anzi scrutava con occhio birichino ogni minima, possibile reazione del dottore. Cosa che Tavasz percepiva e che lo rendeva sempre piů imbarazzato in questa strana situazione in cui questo particolare ma simpatico paziente canzonava i grandi della storia della chirurgia solo per delle insignificanti ernie. Poi all’improvviso disse solo questo:
- C’č stato ancora qualcuno che l’ha aperto?
- Nel ’73 il dottor Peró. Mi ha operato l’ernia destra a novembre nell’ospedale Honvéd e mi ha rovinato anche lui, quel disgraziato.
- Va bene, signor Karcagi -, lo interruppe il chirurgo per rimettere la
conversazione sui giusti binari, - per riassumere č stato operato due volte sia nella parte destra che in quella sinistra.
- No, dottore. Tre volte a destra: la prima volta mi ha sfregiato Vársegi, poi Frölich poi quel dannato Peró. Il maldestro Ferenci mi ha operato l’ernia sinistra.
- D’accordo, ma non č questo che conta -, disse alzando la voce il dottor Tavasz, - bensě che domani verrŕ operato all’ernia sinistra, va bene?
- Sarŕ lei ad operarmi, vero?
- Sě, perché?
- Solo perché non mi sembrava chiaro dal discorso.
- Perché? Che cosa ho detto?
- Mettiamoci d’accordo: voglio che sia lei ad operarmi!
- Cosě sarŕ, signor Karcagi. Allora, domani le faremo l’anestesia, voglio dire verrŕ anestetizzato e poi la opererň. Non abbia paura, questa č un’operazione senza rischio e…

- Lo so. Ne ho giŕ avute operazioni di questo genere. Ma in ogni caso stia attento!



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